S.O.L.E. (Self Organized Learning Education)

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Tutto è cominciato per gioco,

il prof. Sugata Mitra ha messo un pc in un luogo di passaggio in una città dell’India. Bambini e ragazzi hanno cominciato ad usarlo aiutandosi a vicenda per capire come utilizzarlo e cercare argomenti che li incuriosivano.

Da quel momento Mitra ha cominciato a studiare quanto osservato sperimentando in villaggi sperduti piuttosto che a Londra. 13 anni dopo il suo progetto ha vinto il primo importante premio: il TED Prize 2013.

Il web è il più grande contenitore di informazioni mai esistito e ci fornisce l’opportunità di farci un sacco di domande alle quali possiamo cercare di dare risposte: Non dobbiamo demonizzare, non dobbiamo evitare. Dobbiamo imparare a cercare le giuste informazioni nel maremagnum della rete. Oggi educare ad utilizzare la nostra naturale curiosità è elemento essenziale allo sviluppo di autoefficacia e pensiero critico. Quando eravamo piccoli non facevamo altro che chiedere il perché di qualsiasi cosa ai nostri genitori. Ci hanno insegnato a smettere di fare domande e a rispondere solo quando abbiamo la risposta giusta.

La curiosità è elemento fondamentale per aumentare le capacità di pensiero critico e umiltà intellettuale (predittiva del benessere futuro in misura largamente maggiore del Q.I. [Dehaene 2017]).

L’organizzazione dell’ambiente S.O.L.E. permette inoltre di accrescere l’empatia e il problem solving costringendo i partecipanti ad accogliere il punto di vista altrui.

S.O.L.E. è un metodo adatto a migliorare l’apprendimento ma anche, se non primariamente a prevenire disagio e comportamenti a rischio a partire dagli 8 anni perché le competenze che aiuta ad accrescere sono fondamentali per la responsabilità personale (si è attori protagonisti del proprio percorso di apprendimento) e la resilienza (l’errore è un’opportunità e non una macchia).

Dal 2013 il metodo S.O.L.E. ha avuto nel mondo un grande sviluppo: oggi S.O.L.E. Italia ha la possibilità di collaborare con le associazioni presenti, per esempio in Inghilterra, Giappone, Australia, Colombia e Sud Africa. In tutti questi paesi il metodo è adottato da migliaia di scuole e supportato da istituzioni e università. Nel 2018 è stato inserito dalla fondazione Hundred fra le migliori innovazioni educative del mondo e nel 2022 ha vinto il “Brock Prize in Education”

Viene utilizzato con i giovani e nella formazione degli adulti avendo ottimi riscontri nei monitoraggi e negli studi dedicati:

Qualche riferimento bibliografico:

  • “Solo, but Not Alone: Exploring the Use of Self-Organized Learning Environments in Higher Education” di T. S. Roberts e S. McInnerney
  • “Self-Organized Learning Environments: An Alternative Approach to Supporting Learner Autonomy” di Sugata Mitra
  • “Self-Organized Learning Environments: A Review of the Literature” di A. K. Goktas, H. M. Yildirim, e E. Yildirim
  • “Self-organized learning: Foundations, theories, and practices” di F. Fischer, S. Kollar, H. Mandl, e J. Haake
  • “Self-Organized Learning Environments: Innovative Approaches to Support Student Learning and Engagement” di S. McInnerney e T. S. Roberts
  • “Autonomous learning and effective online instruction: A literature review” di L. G. Zhang e J. Fulford
  • “Self-Directed Learning: A Guide for Learners and Teachers” di D. Boud
  • “Self-Regulated Learning and Academic Achievement: A Phenomenological View” di J. M. Corno e T. L. Rohrkemper.